Il progetto "Chiamata 112 bambini" viene
attuato nelle classi 5^ della nostra Scuola, grazie alla preziosa collaborazione
dei volontari della Croce Rossa Italiana, sezione di Varese.
Si articola in due lezioni, di due ore circa ciascuna.
La prima di esse serve a spiegare ciò che accade presso la sede AREU, a
seguito di eventuale chiamata d'emergenza, ed a suggerire il comportamento
corretto, con termini accessibili
ed esempi pratici, in caso di necessità.
La seconda lezione presenta la modalità di intervento
successive a chiamata per soccorso sanitario, e permette agli alunni di provare
praticamente le manovre descritte nell'intervento stesso.
Entrambe le lezioni risultano coinvolgenti e sono
estremamente apprezzate dagli alunni, per le ottime modalità relazionali dei
volontari della Croce Rossa e per i contenuti specifici del progetto.
Clicca la chiamata e scopri il video
Star bene a scuola
All’avvio del nuovo anno
scolastico abbiamo deciso di svolgere un percorso, all’apparenza semplice, che
ponesse quotidianamente i bambini nella condizione di porsi la domanda: “Io
come mi sento?”.
Ogni mattina, per tutto il primo
quadrimestre, abbiamo condiviso (giocano anche le maestre!!!!!!!) con gli
alunni la medesima domanda: poteva apparire banale, ripetitivo, scontato e
dispendioso in termini di tempo.
Sarebbe stato banale, se non
fosse stato per il fatto che i bambini iniziavano a manifestare il desiderio
del gioco e non lo avvertivano come routine. Così, abbandonati i primi “Io sono
felice perché vengo a scuola” o “Io sono felice perché andrò in piscina” siamo
passati al “Mi sento più grande” oppure “Devo dire ai miei compagni quanto
siano importanti per me”, meglio ancora “Questa mattina, possiamo andare
nell’atrio per fare un cerchio dell’amicizia, visto che lei è addolorata? Così
ognuno può dirle quanto le siamo vicini”…
Il percorso si è posto come
obiettivo la presa di coscienza dei propri vissuti e l’avvio
all’alfabetizzazione dei sentimenti: dare il nome ad un’emozione è spesso
difficile anche per noi adulti!
Inoltre, tutto ciò ha permesso di
veicolare le emozioni tramite l’attenzione ai compagni e la memoria dei momenti
comuni.
E poiché ognuno è fonte di
ricchezza per sé e per gli altri, danzare assieme, fare da specchio e dividere
lo spazio con gli altri o dipingere, dando sfogo all’estro, ma permettendo al
compagno di intervenire sul proprio disegno, è stato davvero un ottimo
traguardo finale.
A
voi il piacere di dare uno sguardo
Le
maestre
Luigina, Natascia e Simonetta